UAE Team Emirates, Aru: “Da aprile è iniziata una nuova carriera, vedremo dove potrò arrivare”
Fabio Aru vuole rilanciare la propria carriera. Lo scalatore sardo è stato protagonista di due anni davvero sfortunati, condizionati da continui problemi fisici. L’operazione all’arteria iliaca di inizio aprile sembrava aver risolto ogni difficoltà, permettendo al classe ’90 di tornare alle corse senza uno dei principali fardelli che ne hanno rallentato la crescita. Il capitano dell’UAE Team Emirates è in scadenza di contratto nel 2020, e vuole utilizzare la prossima stagione per dimostrare di poter competere ancora ad altissimi livelli nei Grand Tour. Con la speranza di essere competitivo anche alle Olimpiadi di Tokyo 2020, uno dei possibili obiettivi dichiarati dato il percorso piuttosto selettivo.
Il vincitore della Vuelta a España 2015 ha ripercorso la sua scorsa stagione in un’intervista a Ciclo21: “Avevo ripreso a correre con il Tour in mente e credo che sia stata una buona corsa. Non è stato super, però ho avuto un buon rendimento. Alla Vuelta volevo far classifica, ma ho avuto un virus. Ho provato a continuare, ma poi ho pensato che sarebbe stato meglio mettere fine alla mia stagione. Non so se senza la caduta alla prima tappa sarebbe andata meglio. È stata una brutta caduta, ho colpito duramente il ginocchio e provavo abbastanza dolore nei giorni seguenti. Senza dubbio non era il modo migliore per iniziare una corsa come la Vuelta.
Aru non può essere soddisfatto di come è andato lo scorso anno, che non ha portato i risultati sperati: “In generale, il 2019 è stato un anno di regressione. Ora però sono concentrato sul 2020 e mi sembra che vada tutto bene, anche se soltanto alle corse potremo verificare se è davvero così. La cosa più importante ora è mantenere la salute e stare in un buono stato di forma. Correrò in Argentina e in Colombia, poi farò Tirreno, Delfinato e Tour. Mi piacerebbe andare ai Giochi Olimpici, se sarò in buona forma e mi vedo capace di fare una buona corsa. Non so se fare la Vuelta dopo Tokyo sia possibile, abbiamo organizzato il mio programma fino al Tour de France”.
Infine il sardo ha parlato delle proprie aspettative per il futuro, consapevole di come le cose siano cambiate negli ultimi anni della sua carriera: “Non so se posso ancora migliorare, è evidente che quando ero più giovane stavo meglio di ora. Ho fatto podio al Giro e vinto una Vuelta. Ero più giovane e ottenevo risultati come quelli che stanno raggiungendo ora questi giovani della nuova generazione. Però possiamo anche ammirare l’esempio di Valverde. Ho ancora dieci anni in cui voglio essere tra i migliori corridori del mondo. Per me la passione per il ciclismo c’è sempre stata. Anche stamattina mi sono svegliato alle sette per pedalare e andare in palestra. Non mi piace quando le cose non vanno bene nelle corse, però sono cose inerenti al ciclismo e allo sport in generale. Per me da aprile, dopo l’intervento, è iniziata una nuova carriera. Vedremo fino a che punto potrò arrivare“.
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